Il termine GameFi deriva in modo diretto da quello nato qualche anno fa per descrivere la contrattazione decentralizzata delle cryptovalute, ovvero il termine DeFi. Quindi il termine GameFi deriva dalla contrazione dei due termini Gaming + DeFi, e quindi indica in modo abbastanza puntale i giochi basati su tecnologia blockchain, siano essi play-to-earn o metaversi.
Possiamo dire in apertura con larga approssimazione che per GameFi si intende quella particolare categoria di giochi su blockchain che hanno al proprio interno anche una struttura “economica” basata su un proprio token o su asset NFT. Da questo punto di vista quindi il termine GameFi è omologo a quello play-to-earn, e quindi rinviamo alla relativa guida (Cosa sono i giochi play to earn?) per una spiegazione dettagliata del funzionamento.
Procediamo comunque in questo breve articolo a riepilogare i concetti fondamentali del GameFi, che sono del tutto coincidenti con quelli già indicati nell’articolo sopra citato e riguardante i giochi play-to-earn, in cui grazie alla blockchain, i giocatori possono diventare proprietari di una serie di assets che vanno dai token di gioco, a strumenti in NFT, fino a vere e proprie terre (come nei metaversi).
Dai tradizionali free-to-play e pay-to-win alla rivoluzione play-to-earn
Il modello dei giochi tradizionali è un modello che potremmo denominare pay-to-play: si tratta dei videogiochi tradizionali per cui bisogna comprarli per giocarvi. A questo modello iniziali (ma sempre attuale) è stato aggiunto negli anni anche il modello free-to-play, per intenderci quei videogiochi gratuiti che consentono l’accesso a tutti senza necessità di acquisto. Il modello free-to-play è diventato davvero popolare, e sebbene sia stata sviluppato soprattutto per i giochi su dispositivi mobili ha avuto successo anche su piattaforme più “performanti” come PC o consoles, basti pensare al fenomeno Fortnite.
Il modello di gioco free-to-play è però, allo stesso tempo un modello pay-to-win: per avanzare nel gioco più velocemente o per acquisire un qualche vantaggio i giocatori devono acquistare aggiornamenti, oggetti di gioco, o “tempo supplementare” per lo svolgimento delle missioni.
Il GameFi, di contro, introduce il concetto del play-to-earn, ovvero i giocatori potranno “guadagnare” in base alle proprie capacità all’interno del gioco, ed in base al tempo investito per giocare.
PS: ricordiamo che a nostro avviso la parola “guadagnare” è decisamente fuorviante: sebbene i giochi play-to-earn promettano soprattutto ai primi giocatori un possibile ritorno, crediamo che nella maggior parte dei casi, esso consista solo nel poter giocare a costo zero, ovvero ad annullare il fenomeno del pay-to-win; ci sono eccezioni in cui gli asset acquisiti aumentano effettivamente di valore, ma resta eccezioni!
Un’altra delle caratteristiche dei giochi play-to-earn è che i giochi basati su questo modello difficilmente ricompensano i giocatori in base alla fortuna; in genere è anche richiesto un piccolo acquisto di risorse iniziali, le quali poi vanno reinvestite nel gioco attraverso lo svolgimento di missioni, o in base a strategie specifiche.
Come funziona il GameFi?
Il GameFi non ha una manifestazione univoca, ma si presenta attualmente in molte forme diverse, e pertanto i meccanismi con cui i giocatori possono generare delle “entrate” attraverso la loro partecipazione al gioco variano di conseguenza. Tuttavia, ci sono alcuni punti fermi che vale la pena menzionare, in quanto i giochi blockchain più popolari (siano essi metaversi o semplici play-to-earn) utilizzano comunque una combinazione di alcune caratteristiche comuni a questo fenomeno. Ricordiamo che in questo articolo procediamo esclusivamente ad una breve analisi (una sorta di schematizzazione), in quanto il GameFi è sostanzialmente sinonimo di play-to-earn, ed abbiamo trattato più approfonditamente questo tempo nel nostro articolo denominato “come cominciare con il play-to-earn“.
NFT – Not Fungible Token
Gli NFT sono beni digitali creati utilizzando la tecnologia blockchain. A differenza dei token fungibili, gli NFT sono unici, indivisibili e hanno un unico proprietario.
Come nei giochi tradizionali, gli utenti possono possedere avatar, animali, case, strumenti, ecc. ma in questo caso essi sono rappresentati dagli NFT, e quindi sono in qualche modo unici (o magari limitati ad un determinato numero, come le serigrafie). Il vantaggio di avere questi assets rappresentati da NFTs è che questi possono successivamente essere scambiati con criptovalute, ed eventulmente generare un profitto extra (ma quanto meno recuperare quanto si è speso per giocare!).
DeFi – Finanza decentralizzata
La DeFi, per dirla in parole povere (ma è un argomento che approfondiremo in un apposito articolo) è una forma sperimentale di finanza che non si basa su intermediari finanziari centrali, come le banche, e invece gli smart contract su blockchain,.
In alcuni progetti GameFi, i giocatori possono ad esempio far “fruttare il proprio patrimonio, magari bloccando una parte dei loro token di gioco o qualche asset NFT. Questo processo detto “staking” consente di remunerare il capitale (token ed asset) bloccato per un determinato periodo di tempo. In genere nel GameFi lo “staking” è mascherato sotto forma di missioni a tempo: ad esempio, in Alien World, si possono inviare delle navicelle esplorative per un periodo che va da 1 a 12 settimane; ogni navicella ha un costo, ed ovviamente il tempo della missione è il tempo in cui si bloccano le risorse (qui troverete una recensione di Alien Worlds)
I principali protocolli GameFi
Sebbene i primi titoli GameFi usavano la blockchain di Bitcoin, oggi la maggior parte dei giochi moderni è basata su protocolli blockchain che possano supportare gli smart contract a cui abbiamo brevemente accennato parlando di DeFi. La prima rete a supportare gli smart contract è stata quella di Ethereum, ed è ancora oggi una delle piattaforme più utilizzata in tema di metaversi e giochi play-to-earn.
Tuttavia la rete Ethereum ha al momento un problema di “affollamento” (ovviamente i termini non sono tecnici, sono utilizzati per rendere l’idea), pertanto l’esecuzione di una transazione potrebbe richiedere tempi decisamente lunghi, che mal si conciliano con la “rapidità” di un videogame. Sebbene sia possibile velocizzare questi processi, questo comporterebbe un aumento del costo per transazione (che in Ethereum viene chiamata “gas fee”), il che non consentirebbe al gioco di svilupparsi, soprattutto nelle fasi iniziali, quando i giocatori sono orientati più dalla curiosità che dalle vere e proprie funzionalità del gioco stesso (ricordiamo che il gameplay, a nostro avviso, resta il tallone di achille di tutti i giochi play-to-earn).
Per questi motivi molti sviluppatori si sono allontanati dalla rete Ethereum e si stanno orientando verso altri network, al momento meno “affollati”, e quindi più veloci e più “economici” quanto al costo per transazione.
Tra questi network possiamo citare, a solo titolo esemplificativo:
Polygon Network
Solana
Cera
Polkadot
BSC
Cosa è necessario per affacciarsi al mondo del GameFi?
In quesa sezione riepiloghiamo brevemente cosa davvero serve per cominciare a giocare ad un gioco play-to-earn, ricordando che abbiamo scritto un articolo completo in cui analizziamo ogni aspetto con maggior dettaglio. Qui ricapitoliamo solo i punti fondamentali, ovvero indichiamo quali sono gli strumenti indispensabili per cominciare.
Creare un wallet crypto 3.0
A differenza dei giochi tradizionali, in cui è necessario un nome utente e una password, i giochi che utilizzano la tecnologia blockchain richiedono di identificarsi utilizzando un portafoglio crypto, in genere un wallet denominato 3.0 (per il tipo di protocollo che utilizza). A seconda del gioco potrebbe essere necessario avere un portafogli differente. Per esempio, il famoso gioco Axie Infinity richiede un portafoglio compatibile con Ethereum, mentre Alien World richiede un portafogli compatibile con BSC e WAX (uno dei portafogli più usati, capace di gestire più protocolli differenti è Metamask)
Aggiungere fondi al wallet
Molti giochi GameFi necessitano per cominciare dell’acquisto di una serie di “strumenti base”; ovviamente per poter procedere all’acquisto è necessario quindi depositare dei fondi all’interno del proprio portafoglio di gioco. Ogni gioco sceglie quale cryptovaluta utilizzare, ma spesso si tratta di token proprietari, che dovranno quindi essere scambiati con una cryptovaluta di riferimento in appositi Exchanges.
Comprare token di gioco ed assets per cominciare a giocare
Nella maggior parte dei giochi GameFi, per cominciare a giocare è necessario farlo attraverso una serie di asset NFTs. Questo significa che prima di giocare è necessario acquistarli. Per esempio, Alien World regala al giocatore due NFT, uno relativo all’avatar ed uno relativo ad uno strumento basilare: tuttavia per minare all’interno di questo gioco è opportuno comprare altri strumenti NFT che siano più efficientei. Altri giochi invece non consentono di cominciare “gratuitamente”: Axie Infinity richiede ai suoi giocatori di comprare tre Axies per iniziare a giocare.
Conclusioni
Dato il successo di metaversi come Decentraland, The Sandbox, o giochi play-to-earn come Axie Infinity od Alien World, e dato il numero sempre crescente di giochi blockchain attualmente in sviluppo su vari protocolli e reti, è chiaro che il GameFi sembra avere un discreto futuro davanti a sé. Tuttavia, è difficile prevedere la durata di questo fenomeno: così come lo sviluppo sta crescendo esponenzialmente, potrebbe anche accadere che in un futuro ci sia un blocco repentino. Il ritmo al quale la tecnologia blockchain si evolve è decisamente veloce, e spesso molte di queste innovazioni possono essere semplicemente una moda del momento, mentre altre volte possono essere costitutive di un vera e propria pietra miliare. Siamo certi comunque che alcune novità arriveranno dal mondo dei giochi GameFi e dei metaversi.