HomePlay to EarnCome trovare e scegliere il gioco play2earn giusto. 5 brevi consigli. Guide ed Approfondimenti Come trovare e scegliere il gioco play2earn giusto. 5 brevi consigli. Sebbene sia un fenomeno piuttosto recente, esistono davvero tanti giochi play-to-earn, alcuni già popolari, altri al primo vagito digitale. Scegliere i giochi giusti è fondamentale: gli asset ed i token crypto che si possono ricevere giocando, possono da un momento all’altro perdere completamente di valore, e di contro puntare in anticipo sul gioco giusto, che magari diventerà popolare nel giro di qualche mese, può rivelarsi davvero redditizio. Ecco alcuni consigli per provare a non sprecare il proprio tempo. Il fenomeno dei giochi play-to-earn è appena nato, ma già sta facendo parlare di se in modo davvero amplificato; in fondo l’idea di poter guadagnare qualcosa “giocando” ha qualcosa di magico, o mistico, o miracoloso che dir si voglia… una sorta di pietra filosofale dei tempi moderni, ma come quella probabilmente resterà oggi e per sempre un miraggio. Come abbiamo detto in altri articoli, sono rare le eccezioni in cui il giocatore davvero riuscirà a guadagnare asset e token di un certo valore, pur tuttavia, scegliendo il gioco o i giochi giusti, al momento in cui volesse “uscire” dal gioco stesso, avere token ed asset con un pubblico potenziale di compratori più ampio (ogni gioco ha in alternativa un marketplace interno o si appoggia ad un mercato esterno), significa aver investito il proprio tempo in modo divertente e quanto meno a costo zero (se consideriamo che ogni giocatore ha dimistichezza, nei giochi tradizionali, con gli acquisti in-app, nel caso del play2earn, tutti i gettoni di gioco, i potenziamenti, le personalizzazioni acquisite avranno un loro mercato e potranno essere riconvertite in denaro). La checklist per cominciare: i 5 step preliminari. Come abbiamo detto effettuare la scelta del gioco giusto può rivelarsi fondamentale per far parte di una community che poi potrà svilupparsi davvero, o magari semplicemente per non “sprecare” del tutto il proprio tempo. Proprio per questa ragione meglio mettersi seduti, con calma, ed analizzare alcuni aspetti prima di gettarsi a capofitto in un gioco, magari seguendo solo l’istinto. Noi consigliamo di procedere in base alla seguente checklist che prevede cinque distinti macro-punti. 1 – Ricercare informazioni Il primo passo prima di iscriversi o cimentarsi anima e corpo con un gioco play-to-earn è ricercare tutte le informazioni possibili, in modo da avere a disposizione una solida base su cui esercitare questa scelta. A differenza dei giochi “centralizzati” che hanno comunque alla base un modello simile a quello del play2earn (ad esempio SecondLife, in fondo l’antenato di tutti i metaversi) in cui le informazioni vengono pubblicate con cadenza periodica a discrezione dell’azienda proprietaria del gioco, nel giochi su blockchain, e quindi decentralizzate, le informazioni sono a disposizione di tutti in tempo reale: è possibile sapere in qualunque momento il numero di utenti attivi, il valore degli scambi di un determinato token, il valore degli asset presenti nel mercato secondario, etc. Aggregatori – Il leader DappRadar Esistono portali che si occupano esclusivamente di questo, e mettono quindi in forma aggregata e filtrabile, a disposizione degli utenti/giocatori una serie di informazioni che possono rivelarsi decisive ai fini della scelta. Il più famoso di questi “aggregatori” è dicuramente DappRadar, che analizza non solo i giochi crypto, ma anche gli altri fenomeni legati alla blockchain. Tuttavia ha un segmento dedicato esclusivamente ai giochi play-to-earn, ed è pertanto molto utile. Ecco qui un’esempio di screenshot Solo per dare qualche dato generale, ma altamente significatico, secondo DappRadar esistono altre 1200 giochi su blockchain ed ogni mese in media ne vengono rilasciati oltre 70 completamente nuovi. Ovviamente su portali di questo tipo è possibile valutare quali siano i “volumi” e la “popolarità” dei giochi, per poi decidere quale scegliere… ma se intendiamo essere “pionieri” a tutti gli effetti allora dobbiamo integrare queste informazioni con altri portali Altri portali informativi Il momento più proficuo per partecipare ad un gioco play-to-earn è ovviamente quello del lancio, in cui gli sviluppatori concedono ai primi giocatori una serie di benefici, siano essi token distribuiti con la modalità “airdrop”, siano essi asset (come terre, nft, strumenti od oggetti di personalizzazione). In questo caso quindi non ci saranno “statistiche consolidate”, e pertanto DappRadar potrà solo informarci degli ultimi arrivi in questo mondo. Esistono però altri portali che potrebbero essere utili, ne segnaliamo qualcuono Blockchain Gaming Alliance: è un progetto che informa regolarmente gli utenti registrati circa i nuovi progetti e quelli più interessanti del mondo play2earn. In particolar modo troviamo utile che riporti anche le diverse communities digitali ufficali e non, che gravitano intorno al singolo progetto (sulle communities torneremo al quinto punto). PlayToEarn Blockchain Game List: si tratta di un incrocio tra un servizio come DappRadar (ma molto meno dettagliato) ed un portale informativo; può essere utile soprattutto per scorrere i nuovi progetti. GameFi Hunters: si tratta di un progetto volto a creare una community di utenti interessati al play2earn. Al momento il sito non è particolarmente ricco di informazioni, ma una newsletter via email ed un canale telegram sono di supporto per segnalare agli utenti registrati i nuovi giochi che si affacciano alla blockchain. 2 – Scegliere il gioco in base alle informazioni trovate Dopo aver ricercato le informazioni è necessario utilizzarle al meglio affinchè abbiano un peso all’interno della nostra decisione finale, su quale gioco scegliere. Proviamo quindi capire quali informazioni siano utili al nostro scopo. A solo titolo di esempio noi terremmo in considerazione questi fattori: valutare se all’interno del sito web o dei canali di comunicazione ufficiali (Twitter o più spesso Discord) ci sono informazioni importanti, come il whitepaper (sostanzialmente il piano di sviluppo futuro del gioco) o magari screenshot o scene video dello stato dello sviluppo; valutare la popolarità del gioco attraverso l’analisi di quanti giocatori già vi partecipano e quale è il loro stato di soddisfazione espresso sui social; valutare se il gioco sia scalabile, ovvero possa espandersi in futuro senza stravolgimenti eccessivi; valutare se il gioco sia ben orientato verso i giocatori in carne ed ossa, o magari se invece si presta ad essere utilizzato anche attraverso bot (ovviamente in questo secondo caso, vi consigliamo di starne alla larga) valutare se e quali siano gli eventuali concorrenti del gioco che vorreste scegliere, e quali sono i rispettivi punti di forza e di debolezza; valutare l’approccio degli sviluppatori e del team di marketing, se sia professionale, troppo sensazionalistico, e valutarne altresì le esperienze precedenti (qui Linkedin potrebbe aiutare) valutare a che punto di sviluppo è il gioco in questione: ovviamente più il gioco si è diffuso e già radicato, minori saranno le possibilità di guadagnare qualcosa (ma minori saranno anche i rischi); se invece si tratta di giochi nella fase iniziale (prelancio, lancio, alfa, etc.) potrebbe essere una buona opportunità, ma ovviamente con un rischio maggiore. Si tratta solo di alcuni esempi, che possono essere integrati ovviamente dalle capacità di analisi di ciascun giocatore, differenti anche a seconda dell’obiettivo che ciascuno si pone. 3 – Scegliere il gioco in base ai propri gusti Può sembrare ridondante o lapalissiano, ma dopo aver valutato tutte le informazioni di cui sopra, uno degli elementi determinanti ai fini della scelta resta il proprio gusto in fatto di gameplay. Dobbiamo essere sinceri però: il gameplay nella maggior parte dei giochi play to earn lascia molto a desiderare… ma siccome impiegherete del tempo nel gioco (e magari anche delle risorse) vi conviene scegliere un tipo di gioco che apprezziate, d’altronde deve essere un divertimento, altrimenti si trasformerebbe in un comunissimo lavoro! Anche i giochi play-to-earn si possono quindi suddividere nelle diverse categorie tradizionali, come arcade, giochi di simulazione, strategia, etc., ma altre a questa suddivisione andrebbero analizzati anche altri fattori, che analizziamo quindi al prossimo punto. 4 – Scegliere il gioco in base al modo in cui genera profitti o risorse Ogni gioco ha la propria peculiarità, ed ogni giocatore ha una propria attitudine. Far incontrare peculiarità del gioco ed attitudine del giocatore è sicuramente una mossa vincente. Alcuni giochi richiedono una partecipazione quotidiana dei giocatori, per assegnare token, missioni, risorse, e così via Alcuni giochi possono essere utilizzati solo come “sottofondo”, magari assecondando maggiormente la vocazione di trading del giocatore che può limitarsi a fare operazioni di compravendita sui token di gioco o sulle risorse (a volte anche qualora esse non siano in NFT, se nel gioco è presente un mercato interno). Alcuni giochi potrebbero richiedere un processo di “staking”, ovvero dopo aver comprato delle risorse in NFT come terre, armi, strumenti di lavoro, o dei token di gioco, il giocatore dovrà bloccarli per un periodo di tempo per ottenere delle ricompense (è quello che accade ad esempio nel gioco Alien Worlds, quando si partecipa alle missioni spaziali, che possono durare da 1 a 12 settimane) 5 – Partecipare attivamente alle communities Uno dei migliori modi per rimanere informati ed essere sempre aggiornati sul mondo del play2earn è sicuramente unirsi a delle communities di giocatori. Ogni gioco ha almeno una community ufficiale, ma se il gioco è particolarmente popolare ci saranno anche diverse communities spontanea, in cui i giocatori si aggregano in base agli obiettivi che intendono raggiungere, o magari solo in base alla lingua od all’area geografica di provenienza. Inoltre alcune communities sono aperte a più giochi contemporaneamente, con delle sottosezioni per singolo gioco. Nei giochi play-to-earn spesso è possibile anche cooperare: quindi l’unione fa la forza, soprattutto se si condividono obiettivi comuni (realizzare delle strutture su un determinato territorio, o magari coltivare in gruppo una terra estesa e così via). A volte alcune di queste communities creano al proprio interno i cosiddetti “pools”, ovvero dei gruppi di acquisto, che mettendo insieme le proprie risorse riescono ad ottenere oggetti o terreni particolarmente cari ed ambiti. Le possibilità dei pools sono molteplici: ad esempio anche quella di “fittare” a terzi le risorse messe in comune dagli utenti. Normalmente questi gruppi si formano su Twitter, Telegram e Discord, ma quando essi si affermano, avranno anche un loro proprio sito web. A titolo di esempio citiamo una delle community più popolari del mondo play-to-earn: la YGG Yeld Gild Conclusioni Per concludere dobbiamo ricordare che i giochi play-to-earn stanno avendo popolarità forse non tanto per le possibilità di guadagno, quanto per l’aspettativa che si è creata intorno al fenomeno NFT e blockchain in generale. Non possiamo dimenticare che difficilmente dai giochi play-to-earn sarà possibile effettivamente ottenere un guadagno significativo; si tratta pur sempre di investire il proprio tempo, e magari anche qualche risorsa economica a fronte di un guadagno quantomeno incerto. Ovviamente possiamo essere fortunati: magari abbiamo individuato per tempo il gioco giusto, e dopo la popolarità le risorse acquisite aumentano di valore, ma si tratta di eccezioni. Se il vostro scopo è il divertimento, allora probabilmente i giochi play-to-earn vi consentono di divertirvi a costo zero, e magari ci potreste pagare anche una pizza il sabato sera! Share This Previous ArticleCosa sono i giochi play-to-earn? Next ArticleGli strumenti indispensabili del gamer play-to-earn 06/02/2022